Approfondito dibattito nel Circolo PD di Fontana Liri

Si è svolta Domenica 9 Ottobre, presso i locali sotto i portici in Piazza Trento, la riunione post voto del Circolo PD Fontana Liri. 

Un dibattito molto profondo e partecipato, alla presenza di numerosi iscritti e simpatizzanti. 

Il segretario di Circolo Rocco Patriarca nella sua relazione ha evidenziato come la campagna elettorale del PD sia stata completamente sbagliata, votata alla sconfitta, un approccio assolutamente inadeguato, aggravato dalla mancanza di alleanze. Il risultato a Fontana Liri è stato sicuramente dignitoso, di tenuta, ma restano tanti interrogativi sul futuro del PD: alle porte c’è già un congresso e ci sono già possibili candidati segretari ma bisogna sciogliere il nodo del Partito: chi vuole rappresentare il PD? Dove vuole andare? 

Rolandino Patriarca sulla stessa scia rimarca i nodi che il PD deve sciogliere, a partire dalla tutela del lavoro, dei lavoratori e dei precari, ma interrogandosi anche sui possibili alleati: Conte o Calenda? Riformismo o radicalismo? 

Giulio Sacchetti, nel concordare sull’analisi del voto, ha rimarcato come personaggi influenti, non più appartenenti al PD, come ad esempio Massimo D’Alema, non possono continuare a dettare la linea dell’esterno o comunque tentare di condizionare l’attività e la direzione del Partito: serve anche su questo un dibattito, per capire quale strada il PD deve prendere. 

Flavio Venditti rimarca maggiormente il problema della partecipazione ed in particolare della partecipazione dei giovani: nel PD c’è poco coinvolgimento dei territori, è un partito verticistico, si decide dall’alto e a cascata i livelli inferiori si adeguano. Bisogna invertire la rotta: ripartire dal basso, in questo modo anche i giovani potranno avvicinarsi, se hanno la speranza di essere ascoltati e che le loro idee possano essere accolte e perseguite.  

Lino Bianchi ha rimarcato come sia da evitare una discussione sui vecchi stereotipi o etichette, il prossimo congresso deve essere l’occasione vera di discussione, sui contenuti e sui programmi, partendo da specifici casi: il job act, l’art. 18, la lotta al precariato. Chi vuole tutelare il PD? E soprattutto: come? Reddito di cittadinanza? Proponiamo il lavoro di cittadinanza! Meglio ancora: proponiamo la piena attuazione della Costituzione. Occorre un recupero della capacità di discussione e confronto.  

Gianpio Sarracco ha ripreso il suo articolo postato all’indomani del voto, in cui evidenziava i tanti errori di Letta: sia nelle mancate alleanze che nella gestione delle liste, in cui i territori sono stati calpestati: ad esempio Bologna, che aveva chiesto di non candidare Casini, ma anche noi stessi a Frosinone, dove ci hanno imposto Orfini, per non parlare delle candidature delle compagne di Fratoianni e Franceschini). Il PD non può essere solo il Partito dei diritti civili ma deve ambire ad avere un programma per il Paese, capendo chi e come deve tutelare: il capitalismo produce implicitamente delle storture, il PD vuole attenuare le disuguaglianze che si creano oppure no?  

Infine, in consigliere regionale Mauro Buschini ha ringraziato gli intervenuti per il dibattito, ed ha rimarcato come al PD serva una discussione vera per capire come e dove vuole andare. Il PD è diventato il Partito che va bene dove si sta bene, mentre va malissimo nelle zone dove c’è il disagio sociale. Non intercettiamo più il voto delle persone che non ce la fanno, non rappresentiamo per loro una speranza nè un interlocutore. Oggi inoltre siamo stretti da un Terzo Polo che punta ad ereditare il centro, in stile vecchia Margherita, mentre Conte si è posizionato a sinistra, stile DS: lo spazio per il PD rischia di stringersi. Per quanto riguarda le regionali, la data del voto potrebbe essere anche Dicembre, o Gennaio-Febbraio, bisogna farsi trovare pronti e lavorare per il campo largo, necessario per vincere ed assicurare il buon governo alla Regione, in continuità con Zingaretti. Infine, ha evidenziato che a Fontana Liri il PD ha avuto un buon risultato, sopra la media provinciale, e risultando il secondo partito a differenza di tanti comuni in cui è stato superato dai Cinque Stelle. 

 

Temi comuni negli interventi: una campagna elettorale svolta in modo inadeguato, assoluta mancanza di programmi , richiamo generico all’agenda Draghi , gravi errori nella conduzione delle alleanze: per rincorrere Calenda si è abbandonati i Cinque Stelle ed il PD è rimasto isolato. Ed ancora: troppi anni di governo, per di più senza mai essere protagonisti ma sempre a rimorchio, Ministeri intesi come potere per il potere, lontani dai territori, ora occorre capire e riscoprire l’anima e l’identità del PD che oggi non si indentifica come un partito che tutela. La speranza che il congresso sia una occasione di confronto e dibattito vero, e non il solito votificio o peggio ancora la solita guerra di correnti. 

 

Lascia una Risposta








 Acconsento al trattamento dei miei dati personali (Regolamento 2016/679 - GDPR e d.lgs. n. 196 del 30/06/2003). Privacy Policy.

Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie. Leggi di più

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi