Polverini-Abbruzzese, la strana coppia

Per due anni sono stati seduti a pochi metri ad ogni seduta del consiglio regionale, dimostrando un’intesa sopraffina. Adesso è un rimpallarsi di accuse. Come la famigerata delibera, vergognosa, che estendeva il vitalizio agli assessori regionali, votata dicembre del 2011 ma di cui nessuno voleva prendersi la responsabilità. Alla fine la colpa ricadde su Fiorito! E gli sprechi? Gli sperperi e l’uso improprio di soldi pubblici? “Non sapevo nulla” dice la Polverini. Eppure ci sono le determinazioni della Giunta regionale del 28 marzo e del 21 dicembre del 2011 nelle quali la Giunta impegna 5,4 milioni di euro sul capitolo di spesa R11502, cioè il fondo al quale possono attingere a piene mani i gruppi consiliari dei partiti, in testa quello che era guidato da Franco Fiorito, il Pdl. In quegli atti c’è la prova che lo staff del presidente Polverini ha avuto un ruolo decisivo nel procedimento che ha dirottato una parte sostanziosa del gran calderone dei 97 milioni stanziati dalla Giunta per tutta l’attività pubblica del Consiglio Regionale alla mangiatoia privata dei partiti. Provvedimenti firmati dal suo braccio destro, il direttore generale del dipartimento Territorio, Luca Fegatelli. Se Fegatelli firmava gli atti che portano 5,4 milioni di euro in più nelle casse dei gruppi, come può il presidente del Lazio continuare a sostenere la sua totale ignoranza del problema? Inoltre c’è la famosa lettera inviata alcuni mesi fa per conoscenza alla Polverini proprio da Franco Fiorito, dove il consigliere anagnino informa delle spese pazze che si effettuano in Regione. In questi giorni poi è spuntata fuori anche un’altra lettera, che imbarazzerà, e non poco, il Presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese: “Sono dispiaciuto di non poter assolvere alla Tua richiesta”. È il 21 giugno 2011 quando il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, risponde alla lettera di un consigliere Udc. Una lettera che, spedita cinque giorni prima, il 16 giugno, chiedeva trasparenza sulla distribuzione dei rimborsi ai gruppi. Nella lettera, il consigliere centrista chiede di visionare le delibere dell’ufficio di presidenza, citando espressamente la legge regionale n.6 del 15 marzo del 1973, comma 3 bis. È la norma a base dei rimborsi alle spese dei gruppi. La legge prevede espressamente che “ciascun gruppo consiliare ha diritto a un contributo mensile, per le spese di aggiornamento studio e documentazione, compresa l’acquisizione di collaborazioni, nonché per diffondere, tra la società civile, la conoscenza dell’attività dei gruppi consiliari, anche al fine di promuoverne la partecipazione all’attività dei gruppi stessi e particolarmente all’esame delle questioni ed all’elaborazione di progetti e proposte di leggi e di provvedimenti di competenza del Consiglio regionale”.

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