PD allo sbando. Rodotà tenta una parte del PD.

Il disastro è compiuto e all’orizzonte non si vede ancora nulla. Il PD non decide. Scheda bianca e libertà di coscienza. Pd impazzito, sotto choc. Napolitano bis, Cancellieri, Rodotà, D’Alema, Boldrini, Grasso, Marini. Ogni minuto spunta una ipotesi. Ed una divisione. Il Vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Massimiliano Valeriani: “Semplicemente sono convinto che questo disastro sia l’epilogo di una classe dirigente, non quella del PD, ma quella che nel PD ha trovato un’altra casa per continuare la sua sfida infinita, come i Duellanti di Conrad. Adesso, con difficoltà, deve rinascere il PD, perchè un partito non è la sua classe dirigente ma il suo popolo”. Il leader di Sel Nichi Vendola twitta: “Napolitano riconfermato #Quirinale? ipotesi che non esiste,anche perché esclusa dallo stesso Capo Stato. #Sel vota e invita a votare #Rodotà”. Proprio Stefano Rodotà in una intervista a Repubblica si dice “molto irritato” per il “silenzio inspiegabile” del Pd: “Nessuno si è preso la briga di parlarne con me”. Comunque, dopo i disastri Marini e soprattutto Prodi, il PD si è disciolto. Le dimissioni di Bersani hanno sancito lo sbando totale. Un iscritto scrive su facebook: “Con le dimissioni di Bersani muore il Pd. Rimpiangerò il Segretario, non il partito”. Matteo Orfini: “I vecchi distruggono il Pd”. Alla fine il “giovane turco” Orfini deve dare ragione a Renzi e dopo il doppio disastro con Marini e Prodi dover ammettere che “i veri rottamatori sono quelli che hanno fondato questo partito ma che adesso lo hanno portato sull’orlo della distruzione. Bisogna impedire loro di portare a termine l’opera. Mi pare che abbiamo assistito a uno scontro tra leadership evidentemente della stagione passata che hanno combattuto una battaglia per Presidenza della Repubblica guardandola da punto di vista individuale e non per il paese o per il partito”. A questo punto, tornando alla questione Presidente, rimane solo un accordo con Mario Monti e Silvio Berlusconi per Anna Maria Cancellieri o uno con il Movimento 5 stelle per Stefano Rodotà. I militanti del Pd non si arrendono: sono al terzo giorno di protesta in piazza Montecitorio per lanciare un appello ai parlamentari e votare Stefano Rodota’ alla presidenza della Repubblica. Dopo il terremoto politico di ieri nel partito guidato da Bersani, i cittadini si sentono traditi, sono giorni che chiedono di convergere sul candidato proposto dal Movimento 5 Stelle. La candidatura Rodotà tenta però una parte del Pd. Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, e’ convinto che per il Quirinale si debba sostenere Stefano Rodota’. ”Il risultato elettorale non ha assegnato al centrosinistra una maggioranza risolutiva, nemmeno per eleggere il presidente della Repubblica, ma ci ha attribuito la responsabilita’, il dovere di avanzare una proposta” ha dichiarato. ”E’ l’ora di una piena responsabilita’ personale per ognuno di noi. Per questo mi esprimo a favore della candidatura di Stefano Rodotà”.

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