Alta tensione nel PD e nel governo…

Resta altissima la tensione attorno all’esecutivo di Enrico Letta. La drammatica giornata di ieri in Parlamento, con l’Aventino del Popolo delle libertà, il Pd spaccato sul voto per la sospensione dei lavori e le vicende giudiziarie di Berlusconi che continuano a dominare e condizionare la scena. Convocata per le 16 di oggi a Palazzo Grazioli la riunione dell’Ufficio di presidenza del Pdl con Silvio Berlusconi. All’ordine del giorno, la linea del Pdl alla luce dell’accelerazione impressa dalla Cassazione sul processo Mediaset e le iniziative che il Pdl intende mettere in campo. E a gettare benzina sul fuoco ci pensa Felice Casson che prima di entrare in Giunta per le elezioni annuncia: “CHiederemo l’acquisizione degli atti del processo Mediaset, sono carte significative per decidere sull’ineleggibilità”. La pitonessa Santanché già ieri aveva fatto capire come il Pdl è pronto ad abbandonare l’esecutivo, preparandosi a tornare alle urne il prima possibile: “La decisione della Cassazione di fissiare al 30 luglio l’udienza del processo Mediaset a Berlusconi è, secondo la Santanchè, un gesto che va “certamente contro Berlusconi ma è ugualmente contro la pacificazione, contro questo governo”, ha spiegato. Ha attaccato anche Enrico Letta: “Che il presidente del Consiglio ieri non abbia trovato un secondo, un minuto, una parola per stigmatizzare quello che era successo, io lo trovo un fatto grave”. Carmelo Lopapa su Repubblica di oggi fa uscire un’indiscrezione velenosa su Silvio Berlusconi e sull’”aiuto” che potrebbe dargli Matteo Renzi a far cadere il governo sull’economia, magari in coincidenza di una sentenza di condanna definitiva nei suoi confronti. Il segretario democratico Guglielmo Epifani, sul giornale del suo partito, parla di “chiarimento necessario”, altrimenti “non si puo’ andare avanti”. Ma il colpo di grazia potrebbe arrivare dalla questione sull’ineleggibilità di Berlusconi, dove si prevedono malumori e forti spaccature nel PD. Nel giorno in cui la giunta per elezioni comincia il lungo iter che dovrà portare alla votazione sull’ineleggibilità di Silvio Berlusconi, il capogruppo alla Camera del Pd Roberto Speranza ribadisce la sua posizione e quella del Pd:”Secondo la legge del ’57 – ha detto a Omnibus su La7 – Berlusconi non e’ ineleggibile, quindi noi, come sempre abbiamo fatto, rispetteremo la legge, questo è anche l’orientamento del segretario nazionale ed è condivisibile”. Una posizione che non trova per nulla concorde il compagno di partito Felice Casson , membro della giunta per autorizzazioni: “A me non risulta quello che dice Speranza, il Pd non è contrario all’ineleggibilità”. Che poi aggiunge: “Chiederemo l’acquisizione delle carte del processo Mediaset crediamo che ci siano elementi anche per quanto riguarda la ineleggibilità di Berlusconi ai sensi della legge del 1957”. E se arrivasse una sentenza di condanna nei confronti di Berlusconi nel processo Mediaset? Se Berlusconi venisse condannato in via definitiva “non ci sarebbe bisogno di un voto del Senato” spiega Casson: “Il Senato deve solo prenderne atto- aggiunge il senatore Pd- perché per le pene superiori a tre anni per i parlamentari c’è la decadenza automatica.

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