Malumori nel PD, non solo il governo a rischio, ma anche il Partito…

La sentenza della Cassazione prevista per la fine di luglio e l’eventuale interdizione di Silvio Berlusconi dai pubblici uffici, rischiano mettere in difficoltà non solo per il governo Letta, ma la tenuta stessa del Partito Democratico. Che dopo il voto di ieri per interrompere i lavori in aula – e consentire una riunione dei vertici del Pdl – è messo sotto pressione da militanti e dirigenti: “Ma cosa aspettiamo a mollare Berlusconi e il Pdl?”. Claudio Sardo, direttore de l’Unità, scrive: Perché se è vero che la tenuta del governo Letta è essenziale al Paese, “un ricatto sulle Istituzioni può alterare la democrazia e l’equilibrio dei poteri”, provocando una “destabilizzazione ancora più grave”. “Ogni limite è stato superato, così non si va avanti”. E’ lo stesso segretario del partito, Guglielmo Epifani, a sintetizzare i malumori. Anche Rosy Bindi è critica: “Il Pd è sempre stato una sentinella contro la deriva berlusconiana” e “non dovrebbe mai assecondare gli atteggiamenti di eversione istituzionale del Pdl. Il centrodestra ha attaccato la Cassazione; ha minacciato di bloccare i lavori parlamentari per alcuni giorni. È vero che lo stop delle commissioni e dell’aula è stato di un pomeriggio, ma il significato politico non cambia. Inoltre con il nostro comportamento in aula, abbiamo assecondato i falchi del Pdl: non dovevamo offrire sponda agli irresponsabili”.

 

Il commento del segretario di Circolo Gianpio Sarracco esprime la propria opinione sulla vicenda: “Ritengo strumentale gli attacchi al voto favorevole per la richiesta di sospensione di quattro ore delle attività del parlamento. Già in passato è avvenuto che per consentire lo svolgimento di un’assemblea nazionale di partito il parlamento modificasse il proprio calendario, per quanto questa volta tale richiesta nasceva con un preciso motivo che probabilmente ha scatenato le ire degli elettori. Anche l’on. Matteo Orfini ha spiegato bene sul suo blog quanto avvenuto: “Cosa è successo davvero? Abbiamo rinunciato a quattro ore di attività del Parlamento con l’impegno di recuperarle lunedì, iniziando prima del previsto i lavori. Tutto qui”. Il punto principale, a mio avviso, non è tanto questa richiesta, ingigantita dai media. Sono le dichiarazioni successive che mi hanno spaventato, in particolare di Schifani e di Lupi che collegano la tenuta dell’esecutivo ad un’assoluzione di Berlusconi. Il PDL sragiona. Non è una novità, lo sappiamo. Ma collegare il governo alla sentenza su Berlusconi è un atto che viola ogni principio democratico. Che dichiarazioni sono? Che senso hanno? Si vuol fare pressione (?) su un organo autonomo, come la magistratura? Per quale motivo, poi, dovrebbe tenere in considerazione la tenuta del governo. La Cassazione, come ha spiegato l’Anm, ha soltanto rispettato le regole, per evitare che il processo cadesse in prescrizione, almeno per il reato di frode fiscale del 2002. Queste dichiarazioni degli esponenti PDL di collegare le vicende giudiziarie di Berlusconi con l’esecutivo sono anormali, irrispettose della Costituzione e fuori dal mondo e come tali devono essere trattate”.

 

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