Governo Draghi. Dibattito nel Circolo PD di Fontana Liri

Articolo del segretario di circolo Rocco Patriarca. 

OGGI E DOMANI. REALTA’ E OPPORTUNITA’.

 

E’ assai difficile, oggi, commentare con serenità la situazione politica, ancora in piena evoluzione. Ma da segretario, mi propongo di riflettere insieme su quanto sinora accaduto, anche per suscitare un dibattito, tra iscritti e simpatizzanti, che ritengo assai utile e, quindi, necessario. Anzitutto, mi soffermerei sulla scelta di un’alleanza, politica, proprio con quel Movimento che, prima del Secondo Governo Conte, rappresentava, nell’Agosto 2019, se non il nostro “nemico naturale”, almeno in quanto “alter ego” di Matteo Salvini, un autentico avversario da esorcizzare. La scommessa ideologica, che mi sento sempre di condividere, è stata quella di provare ad avviare un percorso utile a debellare quel germe di populismo seducente che era stato in grado di attrarre, a inizio 2018, una fetta non trascurabile del nostro elettorato. Se dovessi giudicare da alcuni fatti di gran rilievo (uno per tutti, il successo di Conte nel rivendicare all’Italia una fetta importante del “Recovery Fund”), direi che l’auspicio di far entrare nel codice genetico dei 5 Stelle una dose massiccia di progressismo di salda matrice europeistica difficilmente possa considerarsi disatteso.

In effetti questa spinta che oggi consideriamo scontata, ha portato al raggiungimento di alcuni significativi risultati elettorali soprattutto a livello nazionale in un periodo che va dal Marzo scorso sino a questo mese di Febbraio, in cui siamo stati sommersi da una consapevolezza crescente di grande fragilità, tra pandemia, crisi economico-occupazionale e congiuntura internazionale di recessione. Sicuramente l’affermarsi di questa tendenza evolutiva ha portato all’interruzione repentina dell’auspicabile intesa tra le principali forze “di sinistra”, (ancorata ad un patto con LEU  che non poteva essere dato per certo), in quanto figlia della scelta di un alleato di Governo, che mi sento di criticare severamente, ma che è stato allo stesso tempo garante all’interno del nostro partito dell’alleanza appena dismessa con l’imminente esordio del Governo Draghi. Esecutivo questo che mi sento di sostenere in modo convinto poiché fondato sulla sconfitta del populismo sovranista ed euroscettico, la vera carta vincente della visione progressista del Secondo Governo Conte. Per questo anche alla luce di quanto precedentemente espresso occorrerà valutare quali saranno i reali provvedimenti del nascente assetto istituzionale in una prospettiva di lungo periodo in quanto essi saranno il frutto della visione propria del nuovo Premier. In effetti se ad una prima analisi la maggioranza nascente si presenta come una battuta d’arresto (o, addirittura, una sconfitta) rispetto al percorso apprezzato con Conte, dall’altro potrebbe  rappresentare una vera e propria opportunità di rinnovamento del Parlamento nazionale che presentandosi qualitativamente rigenerato nella sua composizione numerica potrà attuare provvedimenti effettivamente utili al paese.

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