L’uomo di Ceprano dopo 500.000 anni, il più antico d’Europa

Da frosinone.italiani.it
L’uomo di Ceprano, una scoperta archeologica di fama internazionale di cui non tutti i ciociari avranno sentito parlare. Speriamo quindi di tornare presto nei musei. Si tratta di una storia che parte dagli anni ’50 del ‘900 e arriva fino a noi. Partiamo da Pofi nel 1959, quando durante delle ricerche dell’Istituto Italiano di Paleontologia, si trovarono delle ossa, presunte umane, in località S. Lucia.

L’uomo di Ceprano
Nel giro di poco tempo s’identificò tra l’altro un’ulna umana fossilizzata. Successivamente, nel 1961 si effettuò uno scavo che interessò un’area di quasi 40 metri m² che identificò due reperti umani; tra cui un frammento di tibia destra e un frammento di cranio.

L’uomo di Ceprano – ricostruzione del volto di Donna Primitiva
Accanto a questi, anche rinvenimenti di animali come l’elefante, il cervo, e si trovarono manufatti in selce scheggiata. Successivamente, nel 1976 emersero ancora manufatti in lava e su osso, che riconducevano al giacimento acheuleano di Anagni in Fontana Ranuccio; il quale sarebbe datato al K-Ar 458.000 anni. Orbene, si attestò che l’età dei reperti poteva andare da 350.000 a 400.000 anni. I fossili umani; ulna e tibia si attribuirono approssimativamente all’Homo heidelbergensis. Tali reperti, si trovano nel Museo di Pofi assieme a quelli del ben più conosciuto Homo cepranensis appunto. Proprio l’uomo di Ceprano, è la grande scoperta archeologica, foriera di studi futuri.

L’uomo di Ceprano e il museo di Pofi
Lui, “L’uomo di Ceprano”, senza volto, noto in tutto il mondo fra gli addetti ai lavori della paleoantropologia e non solo; è uno dei reperti archeologici più importanti rinvenuti a fine millennio. Il reperto chiamato “Argil”, perché ritrovato in uno strato d’argilla, apparteneva al cranio tra i più antichi europei in assoluto.

ricostruzione – Uomo Di Ceprano
fonte foto – Wikipedia – CC BY 2.5 – ricostruzione del cranio dell’uomo di Ceprano
Si trattò di una prova e di un anello importantissimo, riguardo il nostro passato e l’evoluzione umana europea. Sono trascorsi molti anni da quando fu rinvenuto dapprima quel piccolo frammento osseo da parte del noto ricercatore Italo Bidittu. Alcuni decenni trascorsi, da quando apparve con emozione, quella massiccia arcata orbitaria di cranio umano. Subito si comprese che si trattava di un reperto antichissimo di centinaia di migliaia di anni. Mai era stato trovato un fossile di ominide in Europa. Prima che il fossile umano potesse essere studiato, fu necessario ricostruirlo, mettendo assieme oltre 50 piccoli frammenti; lavoro durato anni.

Archeologia ciociara
Infine si ottenne un cranio di proporzioni notevoli, appartenuto a un maschio adulto robusto, di una specie estinta del genere Homo. Purtroppo, nonostante i tentativi reiterati, non si è riusciti a trovare altri resti fossili dello stesso individuo, ma solo decine di manufatti litici sia più antichi che più recenti del cranio. Tuttavia, il reperto in questione, rimane un reperto di straordinaria importanza per la determinazione dell’evoluzione umana in Europa.

L’uomo di Ceprano – Cranio integro
Non si era mai visto un reperto umano così antico in tutta Europa, con forti tratti asiatici e africani. Grazie all’esame stratigrafico del sito, il cranio di Ceprano è stato datato in modo definito in un’una età di circa 500.000 anni. L’uomo di Ceprano apparteneva quasi certamente a un’importante fase di diffusione di ominidi provenienti dall’Africa. Orbene, nel Lazio meridionale e nella stessa provincia di Frosinone erano già noti dei giacimenti preistorici, svelati da Italo Biddittu; anima della scoperta.

Italo Biddittu
Sono datati fino a un milione di anni fa o anche più antichi; purtroppo documentati solo da manufatti in pietra e non da fossili umani. L’uomo di Ceprano rappresenta comunque un tassello importantissimo nell’ambito del record fossile dell’Europa antichissima; percorsa in tempi diversi da ominidi per ora noti attraverso le specie Homo antecessor, Homo cepranensis, Homo heidelbergensis.

sezione – Fossili di pesci
Tutti più antichi del più noto Uomo di Neandertal che occuperà l’Europa per decine di migliaia di anni fino all’arrivo di Homo sapiens; la nostra specie. Al museo, l’ingresso è gratuito fino a 5 anni e oltre 65 per diversamente abili e da 6 a 18 anni. Il biglietto è di 2,00 Euro, visita guidata: 1,00 Euro, laboratorio: 1,00 Euro, scavo simulato: 1,00 Euro. Da 19 a 64 anni il biglietto d’ingresso: 2,50 Euro Visita guidata individuale: 10,00 Euro Visita guidata fino a 20 persone: 20,00 Euro.

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