Tutelare i sindaci

Da Anci.it
“E’ ora di fare chiarezza, occorrono provvedimenti legislativi che garantiscano lo svolgimento del compito di fare il Sindaco al quale, già gravato da tante responsabilità, non è adeguatamente tutelato per il suo impegno”.

E’ quanto ha affermato Enrico Di Giuseppantonio, primo cittadino di Fossacesia all’indomani della manifestazione che l’ANCI ha organizzato in piazza Santissimi Apostoli, a Roma, alla quale sono intervenuti il presidente dell’associazione Antonio Decaro e numerosi sindaci italiani, di grandi città e di piccoli paesi. Nell’occasione, l’ANCI ha presentato a Governo e Parlamento delle proposte per modificare alcune norme che, ad oggi, rendono particolarmente difficile lo svolgimento delle attività di un primo cittadino.

“Non possiamo essere ritenuti ‘colpevoli’ di qualunque cosa accada nei nostri Comuni – prosegue Di Giuseppantonio -. Chiediamo perciò una riforma del nostro ruolo, in modo che vengano specificate definitivamente quali siano le responsabilità personali, professionali, giuridiche e anche economiche dei sindaci. Non è possibile confondere il nostro ruolo politico con quello di amministratori con tutto quello che ne consegue e, tra l’altro, senza avere strumenti e risorse per far fronte alle necessità delle nostre collettività, che si avvertonono in maniera più forte nei piccoli comuni. Continuare a scaricare colpe sui Sindaci, che sono l’unico effettivo riferimento per i cittadini, non è corretto e ciò porta a vivere quotidianamente un profondo malessere perché siamo gravati da tante incombenze e il nostro impegno non è adeguatamente tutelato. Davvero, per il bene dell’Italia , è quindi indispensabile arrivare ad ottenere un intervento normativo decisivo e risoluto di modifica del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, affinché gli stessi non diventino, come spesso ultimamente sembra, le uniche istituzioni sulle quali si scarica il peso di scelte dalle enormi responsabilità, senza gli opportuni supporti e peraltro in molti casi con decisioni finali, non ascrivibili alle loro competenze e/o alle loro valutazioni”.

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