I commenti di Zingaretti e Bonaccini

Commento di Bonaccini

 IN POLITICA SI PUÒ PERDERE, MA L’IMPORTANTE È NON PERDERSI

Gli italiani hanno scelto.

L’affermazione di Giorgia Meloni è netta: spetta ora alla destra formare un Governo all’altezza.
Ho voluto personalmente farle i complimenti la scorsa notte a risultato acquisito, perché così intendo il rispetto tra avversari, anche quando il confronto è aspro.

Il centrosinistra e il Pd hanno perso.
Siamo stati meno convincenti e competitivi, anche perché abbiamo corso divisi contro un avversario che ha invece saputo presentarsi unito.

Inutile minimizzare il nostro risultato. Ed Enrico Letta non lo ha fatto. Ma la sconfitta non va e non può essere ascritta a uno solo: quando si perde, così come quando si vince, e lo abbiamo visto bene nelle recenti amministrative, in un partito democratico non è mai colpa o merito di uno solo.

Grazie ad Enrico per il lavoro che ha fatto: sono tra quanti gli avevano chiesto di diventare segretario in un momento molto difficile e non me ne pento. Perché è una persona seria e perbene.

E ha ragione quando dice che adesso bisogna discutere, e farlo bene. La sua scelta di avviare subito il percorso che ci porterà al congresso ci aiuta a farlo senza mettere la polvere sotto il tappeto o, viceversa, pensando che basti cambiare un segretario per risolvere tutto.

Non è oggi il momento di una discussione che parta dai nomi e dai cognomi anziché dai contenuti, ma sia invece un’occasione per discutere, anche prima delle alleanze, di quale identità e quale profilo debba avere il Pd. Penso serva una vera e propria rigenerazione per il Partito Democratico, sia sui contenuti, sia nella sua classe dirigente. Oltre che sul modo di essere una moderna forza popolare, radicata nel territorio.

Perché da uomo di sinistra non mi rassegno al fatto che siano la destra, o altri, a dover raccogliere il disagio sociale o le paure dei cittadini più fragili.

Certo, le alleanze sono indispensabili, ma ora che saremo all’opposizione (ci può fare bene) io sono per ripartire dal Pd: serve anzitutto un progetto più forte e più grande, che torni a parlare alle persone e con le persone. E’ venuto il tempo di confrontarsi su ciò che questo partito rappresenta e vuol rappresentare per i cittadini, i suoi iscritti e i suoi elettori.

Il nostro compito non è solo arginare la destra, ma dare un progetto agli italiani su cui valga la pena di scommettere. Insieme a un Pd nuovo e più grande per costruire un nuovo e più largo centrosinistra.

Nei territori, dove siamo chiamati a dare risposte concrete ai problemi di cittadini, famiglie, lavoratori, imprese, ci sono sindaci e amministratori del centrosinistra di una competenza straordinaria. Questa è l’occasione per ripartire anche da loro, dandogli un ruolo da protagonisti. Donne e uomini appassionati e di talento, spesso giovani, che in questi anni hanno tenuto in piedi con il loro lavoro silenzioso il PD, e che non possiamo più tenere in panchina.

Un ultimo accenno all’Emilia-Romagna.
Qui si registra l’affluenza più alta d’Italia, un segno di partecipazione democratica che è sempre importante, pur in un contesto nazionale difficile.
Il Pd è il primo partito e si conferma maggioranza (sommando i voti) la coalizione che governa in Regione, il centrosinistra aperto al civismo che va da Sinistra Coraggiosa e Verdi a Italia Viva e Azione e che vinse le regionali del 2020 (rispetto alle quali, invece, la destra arretra ieri di oltre cinque punti).
Non ne fanno parte i 5 Stelle per una scelta loro due anni e mezzo fa, ma coi quali abbiamo vinto da poco importanti città. E con cui in Regione, pur essendo loro all’opposizione, collaboriamo spesso: e questo lo considero un valore aggiunto per il nostro territorio.

In politica si può perdere, ma l’importante è non perdersi. Ed ora è il tempo di rigenerare il PD.

NICOLA ZINGARETTI

 

 Il problema non era il campo largo. Ma non averlo avuto. Divisi si perde tutti.

La destra entra a Palazzo Chigi e deve riflettere chi per 3 anni non ha fatto altro che picconare in maniera ossessiva e miope questa idea e in genere la cultura unitaria del Pd.

Questa vocazione unitaria che ci ha fatto vincere in tanti territori, è stata a volte derisa e a volte in maniera goffa contrapposta a un PD con ‘’forte identità”. Ma soprattutto nei sistemi maggioritari l’identità del PD oltre a punti chiari, netti, utili a garantire un forte radicamento sociale, ‘’è” anche una credibile proposta di Governo che si fa al Paese.

Su entrambi questi aspetti si dovrà discutere per ricostruire una proposta nuova.

Ora faremo l’opposizione. A viso aperto ripartendo da una scelta di campo chiara, senza timidezze contro le disuguaglianze e per uno sviluppo nuovo: vicini alle persone e alla loro dignità e per la salvaguardia del pianeta.

Per l’Europa per difenderla e spingerla più verso i cittadini.

Organizziamoci come ha indicato ancora oggi Enrico Letta, per i prossimi appuntamenti a cominciare dalle prossime amministrative e Regionali tornando a uno spirito aperto. Cerchiamo tutti l’unità, il confronto per costruire e vincere e non la frammentazione.

Grazie a tutte e a tutti i volontari, militanti che anche questa volta hanno combattuto strada per strada con tutta la passione possibile.

Lascia una Risposta








 Acconsento al trattamento dei miei dati personali (Regolamento 2016/679 - GDPR e d.lgs. n. 196 del 30/06/2003). Privacy Policy.

Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie. Leggi di più

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi