L’invasione delle formiche

Da repubblica.it 

La formica guerriera individuata a Siracusa è una specie invasiva che minaccia l’agricoltura. 
Per la Solenopsis invicta, originaria del Sudamerica, si tratta della prima presenza confermata in Europa. È considerata invasiva e dannosa per l’ambiente e per le coltivazioni.

Sono 88 i nidi di Solenopsis invicta (conosciuta anche come formica di fuoco o formica guerriera) ritrovati nelle vicinanze di Siracusa, in Sicilia. A riportarlo sono i risultati di uno studio appena pubblicato su Current Biology. Si tratta di una specie aliena per il continente europeo, appartenente alla sottofamiglia Myrmicinae e inserita nella lista delle 100 specie più invasive del mondo dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

In passato il suo insediamento in Paesi di cui non è originaria ha avuto un impatto importante su agricoltura ed ecosistemi locali. Attraverso la costruzione dei propri formicai, infatti, può danneggiare le radici delle piante, rischiando di mettere a repentaglio intere coltivazioni. La sua puntura, inoltre, è dolorosa e irritante. Per questo motivo, nazioni come l’Australia hanno investito cifre da capogiro per la sua eradicazione, anche se, sembrerebbe, con scarsi successi: qualche mese fa il Guardian riportava infatti le critiche mosse al ministero dell’agricoltura per un intervento giudicato come non sufficientemente risolutivo.

Dei Paesi nei quali si è diffusa nel corso dell’ultimo secolo, fra cui Messico, Stati Uniti, Cina, Taiwan, Australia e Caraibi, solo la Nuova Zelanda è riuscita ad eradicarla, mentre i danni dovuti alla sua presenza negli Stati Uniti sono stati quantificati nell’ordine dei sei miliardi di euro annui. Pochi giorni fa, un quotidiano giapponese ha riportato l’individuazione di una specie molto simile, la Solenopsis geminata, per la prima volta nel nordest del Giappone.

Prima del presente studio, Solenopsis invicta era stata occasionalmente identificata all’interno di prodotti importati in Spagna, Finlandia e Paesi Bassi, ma la sua stabile presenza sul continente europeo non era mai stata confermata. In base alle analisi genetiche condotte dal gruppo di ricerca guidato da Roger Vila dell’Istituto di Biologia Evolutiva (IBE) di Barcellona (Spagna), si pensa che la popolazione ritrovata nei pressi di Siracusa arrivi dalla Cina o dagli Stati Uniti. Attualmente le colonie si trovano in una zona periferica della città, ma i ricercatori ritengono che un probabile punto di ingresso possa essere stato il porto commerciale di Siracusa, anche se al momento la dinamica esatta non è ancora stata chiarita. Il gruppo di ricerca raccomanda in ogni caso di monitorare con particolare attenzione questa zona.

“Sforzi coordinati per il rilevamento precoce e per una rapida risposta nella regione sono essenziali per gestire con successo questa nuova minaccia, prima che si diffonda in modo incontrollabile”, spiega Vila. In base ai modelli di distribuzione sviluppati durante lo studio, gli autori stimano che la specie possa in teoria colonizzare il 7% circa del continente: circa la metà delle aree urbane europee presenterebbe infatti un clima in grado di consentire l’insediamento di S. invicta. Fra queste, nello studio vengono menzionate grandi città come Barcellona, Roma, Parigi e Londra, e gli autori sottolineano in particolare l’importanza del monitoraggio di città mediterranee che si trovano vicino alla costa e che sono dotate di porti marittimi soggetti all’importazione di merci.

“Il pubblico potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’individuazione di S. invicta, considerando che viene frequentemente ritrovata in aree urbane e adiacenti”, conclude Mattia Menchetti, ricercatore presso IBE e primo autore dello studio. “È possibile individuare queste formiche grazie alle loro punture dolorose e ai caratteristici cumuli dei loro nidi, anche se è necessaria la conferma di un esperto”.

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